La Commissione Europea ha approvato le modifiche apportate dal governo italiano al PNRR, compreso il capitolo dedicato a REPowerEU, ovvero il piano europeo che mira a rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossili russi nel minor tempo possibile, e ampiamente prima del 2030.
Il piano ammonta ora a 194,4 miliardi di euro e comprende 66 riforme e 150 investimenti.
Nel quadro di queste modifiche, in particolare quelle relative al piano REPowerEU, risulta approvato il Piano Transizione 5.0, ovvero l’evoluzione dell’attuale Piano Transizione 4.0, al quale è stata aggiunta la componente cruciale della sostenibilità ambientale.
L’obiettivo è infatti dotare le imprese delle tecnologie digitali necessarie per modificare i processi produttivi in ottica di sostenibilità.
Dunque, la doppia transizione verde e digitale sarà al centro del nuovo piano di Transizione 5.0 approvato dalla Commissione Europea.
Nello specifico, per il Piano Transizione 5.0 risultano stanziati 6,3 miliardi di euro per le imprese italiane, finanziati tramite il piano REPowerEU e così ripartiti:
- 3.780 milioni di euro per i progetti 4.0 con finalità legale alla transizione verde. Questa dotazione finanziaria darà la possibilità alle imprese di ottenere un credito d’imposta in misura più elevata rispetto all’attuale aliquota del 20%. Per ottenere tale agevolazione le imprese dovranno dotarsi di una certificazione da parte di un soggetto terzo che attesti che il progetto determini un risparmio energetico nei processi aziendali interessati di almeno il 5% oppure una riduzione dei consumi finali di energia di almeno il 3%;
- 1.890 milioni di euro per stimolare gli investimenti in impianti di autoproduzione e autoconsumo di energia rinnovabile (escluse le biomasse);
- 630 milioni di euro per la formazione del personale funzionale alla transizione verde.
Sono attesi tra dicembre e gennaio i decreti attuativi che attiveranno le singole misure agevolative.
Nel frattempo, resta in vigore il Piano Transizione 4.0, nel quale rientra il credito d‘imposta per i beni strumentali materiali e immateriali acquistati dalle imprese.
Gli investimenti effettuati nel 2022 in beni materiali tecnologicamente avanzati danno diritto ad un credito d’imposta del:
- 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% del costo per investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 10% del costo investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.
Per gli investimenti effettuati nel 2023 e per quelli che verranno effettuati fino al 2026 le aliquote si dimezzano.
La stessa cosa vale per gli investimenti in beni strumentali immateriali:
La novità invece riguarda i cosiddetti investimenti green, ovvero investimenti che generano benefici ambientali evidenti e che hanno un importo superiore a 10 milioni di euro. Per questa categoria di investimenti è prevista una maggiorazione del 5%.
20/12/2024
20/12/2024