Si ricorda che è ancora possibile presentare domanda per Smart&Start Italia, l'incentivo destinato a supportare la nascita e lo sviluppo di startup innovative ad alto contenuto tecnologico in tutte le regioni italiane. L'iniziativa mira a promuovere una nuova cultura imprenditoriale orientata all'economia digitale, a valorizzare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica e a favorire il rientro dei «cervelli» dall’estero.
Beneficiari
Smart&Start Italia finanzia le startup innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese. Possono richiedere le agevolazioni:
-startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi
-team di persone fisiche, anche residenti all’estero, che desiderano costituire una startup innovativa in Italia, o cittadini stranieri in possesso dello "startup Visa"
-imprese straniere che si impegnano a stabilire almeno una sede operativa in Italia, la cui esistenza deve essere comprovata al momento della richiesta della prima erogazione delle agevolazioni.
Agevolazione
Si tratta di un finanziamento a tasso zero, senza alcuna garanzia, a copertura dell’80% delle spese ammissibili. Questa percentuale può salire al 90% se la startup è costituita interamente da donne e/o da giovani sotto i 36 anni, oppure se tra i soci sia presente almeno un esperto, in possesso di titolo di dottore di ricerca o equivalente da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all'estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.
Le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo e restituire così solo il 70% del finanziamento ricevuto. Il "Decreto Rilancio" ha esteso il contributo a fondo perduto (il 30% del finanziamento concesso) anche alle startup innovative localizzate nel Cratere sismico del Centro Italia.
Il finanziamento va restituito in 10 anni a partire dal 12° mese successivo all’ultima quota di finanziamento ricevuto.
Importo minimo e massimo del progetto
Smart&Start Italia finanzia piani di impresa con spese comprese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro, per acquistare beni di investimento, servizi, spese del personale e costi di funzionamento aziendale.
Interventi e spese ammissibili
Il progetto imprenditoriale deve possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:
-caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, e/o
-mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things, e/o
-finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.
Alcuni esempi di spese del piano d’impresa:
-Impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica
-Componenti hardware e software
-Brevetti, marchi e licenze
-Certificazioni, know-how e conoscenze tecniche direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa
-Licenze e diritti relativi all’utilizzo di titoli della proprietà industriale
-Licenze relative all’utilizzo di software
Alcuni esempi di costi di funzionamento aziendale:
-Materie prime
-Servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa
-Hosting e housing
-Godimento beni di terzi
Le spese del piano d'impresa devono essere effettuate entro 24 mesi dalla sottoscrizione del contratto.
Istruttoria, premialità e presentazione
Non ci sono scadenze né graduatorie. Invitalia valuta le domande in base all’ordine di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi. La valutazione prevede una verifica formale e una valutazione di merito, compreso il colloquio con gli esperti di Invitalia, e si conclude in 60 giorni.
È previsto un punteggio supplementare durante la fase di valutazione per le iniziative che:
-Avviano collaborazioni con incubatori, acceleratori d’impresa, inclusi gli innovation hub e gli enti di ricerca;
-Operano al Centro-Nord e sviluppano piani d’impresa destinati al Sud;
-Hanno un accordo di investimento con un investitore qualificato;
-Possiedono il rating di legalità.
Conversione del debito
L’incentivo Smart&Start Italia offre inoltre alle startup già finanziate la possibilità di trasformare una parte del loro finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto. Le startup interessate possono richiedere la conversione se vengono effettuati investimenti in capitale di rischio sotto forma di equity o mediante la conversione in equity di uno strumento quasi-equity da parte di investitori terzi o soci persone fisiche.
Il finanziamento agevolato è convertibile fino a un massimo del 50% delle somme investite da investitori terzi o soci persone fisiche, senza superare però il 50% dell'importo totale delle agevolazioni concesse alla startup.
Le startup che accedono al contributo devono destinare una riserva esclusiva per il fondo perduto, che per i primi cinque anni può essere utilizzata solo per coprire perdite o per aumenti di capitale. Dopo cinque anni, la riserva diventa disponibile per la distribuzione ai soci. La conversione avviene se l'investimento effettuato dall’impresa beneficiaria ha le seguenti caratteristiche:
-è di almeno 80.000 euro;
-non determina una partecipazione di maggioranza, se effettuato da investitori terzi;
-è detenuto per almeno tre anni dal perfezionamento.
L'investimento deve essere effettuato in denaro entro cinque anni dalla concessione del finanziamento. Se l'investimento proviene da soci persone fisiche, deve comportare nuovi conferimenti e aumentare il patrimonio sociale, ed essere aggiuntivo rispetto agli impegni previsti nel contratto di finanziamento. Le imprese possono presentare domanda di conversione dopo aver ricevuto l’erogazione del saldo delle agevolazioni concesse. In caso di operazioni di investimento nel capitale di rischio già perfezionate, la domanda dovrà essere inviata entro sei mesi dalla data di erogazione del saldo. È possibile presentare domanda anche a fronte di operazioni non ancora perfezionate.