Asse 1 “Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione” (349,2 milioni - 36% risorse complessive): supporto al sistema lombardo della R&I nel quadro di riferimento esclusivo della Strategia regionale di specializzazione intelligente per la ricerca e l’innovazione (Smart specialisation Strategy-S3);
Asse 2 “Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nonché l’impegno e la qualità delle medesime”: sostegno all’estensione del servizio di Banda UltraLarga, in particolare nelle aree industriali, in adesione alla Strategia nazionale Banda UltraLarga (20 milioni - 2% risorse complessive);
Asse 3 “Promuovere la competitività delle PMI”: supporto ad interventi a sostegno della nascita e sviluppo delle PMI, al miglioramento del loro accesso al credito ed a favore della valorizzazione delle destinazioni turistiche e degli attrattori regionali (294,6 milioni - 30% risorse complessive);
Asse 4 “Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori”: promozione dell'efficienza energetica di edifici pubblici ed impianti di illuminazione pubblica e la mobilità urbana sostenibile (194,6 milioni - 20% risorse complessive);
Asse 5 “Sviluppo urbano sostenibile”: sostegno, attraverso azioni integrate, della riqualificazione di aree urbane (60 milioni - 6% risorse complessive);
Asse 6 “Strategia turistica Aree Interne”: promozione dell'attrattività del patrimonio culturale e naturale nelle Aree interne individuate da Regione Lombardia (19 milioni - 2% risorse complessive).
Il FESR riserva particolare attenzione alle specificità territoriali. La sua azione mira a ridurre i problemi economici, ambientali e sociali che affliggono le aree urbane, investendo principalmente nello sviluppo urbano sostenibile. Almeno il 5 % delle risorse FESR è destinato alle specificità territoriali mediante le «azioni integrate» gestite dalle città.
Le aree svantaggiate dal punto di vista geografico (in quanto isolate, montagnose o a scarsa densità demografica) ricevono un trattamento particolare. Le aree più periferiche, infine, godono di specifici aiuti economici da parte del FESR per far fronte agli eventuali svantaggi derivanti dalle condizioni di lontananza.
I due fondi strutturali europei disporranno complessivamente di oltre 240 miliardi di euro. Il regolamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e sul Fondo di Coesione (FC) potrà essere approvato definitivamente solo una volta confermato l'accordo sul bilancio UE 2021-27.
Nel periodo 2021-2027 gli investimenti dell’UE saranno orientati su cinque obiettivi principali.
Gli investimenti per lo sviluppo regionale saranno principalmente incentrati sugli obiettivi 1 e 2. Tra il 65% e l’85% delle risorse del FESR e del Fondo di coesione sarà assegnato a queste priorità, in funzione della ricchezza relativa degli Stati membri.
1. un’Europa più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese;
2. un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio grazie all’attuazione dell’accordo di Parigi e agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici;
3. un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche;
4. un’Europa più sociale, che raggiunga risultati concreti riguardo al pilastro europeo dei diritti sociali e sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;
5. un’Europa più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE.
Per le imprese e gli imprenditori che beneficiano del sostegno dell’UE, il nuovo quadro offre meno burocrazia, con modalità agevolate per le domande di pagamento e opzioni semplificate in materia di costi. Al fine di favorire le sinergie, i sette fondi dell’UE attuati in collaborazione con gli Stati membri (“gestione concorrente”) sono ora disciplinati da un corpus unico di norme. La Commissione propone inoltre di alleggerire i controlli per i programmi che hanno registrato buoni risultati, facendo maggiore affidamento sui sistemi nazionali ed estendendo il principio “dell’audit unico” al fine di evitare la duplicazione dei controlli.
Il nuovo quadro abbina la stabilità necessaria nella pianificazione degli investimenti ad un adeguato livello di flessibilità del bilancio per far fronte agli imprevisti. Un riesame intermedio determinerà l’eventuale necessità di modificare i programmi per gli ultimi due anni del periodo di finanziamento, in base alle priorità emergenti, ai risultati dei programmi e alle ultime raccomandazioni specifiche per paese. Entro certi limiti sarà possibile trasferire risorse da un programma all’altro, senza che si renda necessaria l’approvazione ufficiale della Commissione. Una disposizione specifica agevola la mobilitazione di finanziamenti UE sin dal primo giorno in caso di catastrofe naturale.