Fondi Strutturali 2021-2027: Cosa aspettarsi?

Fondi Strutturali 2021-2027: Cosa aspettarsi?

Fondi Strutturali 2021-2027: Cosa aspettarsi?

Fondi Strutturali 2021-2027: Cosa aspettarsi?
25 Marzo 2021

Fondi Strutturali 2021-2027: Cosa aspettarsi?

I due fondi strutturali europei, FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e FC (Fondo di Coesione), disporranno complessivamente per il periodo 2021-2027 di circa 240 miliardi di euro. Gli investimenti dell’UE saranno orientati su cinque obiettivi principali:

 

1.Un’Europa più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese;

2.Un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio;

3.Un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali strategiche;

4.Un’Europa più sociale, che sostenga l’occupazione di qualità, l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo accesso alla sanità;

5.Un’Europa più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta l’UE.

 

Gli investimenti per lo sviluppo regionale saranno principalmente incentrati sugli obiettivi 1 e 2. Tra il 65% e l’85% delle risorse del FESR e del Fondo di coesione sarà assegnato a queste priorità, in funzione della ricchezza relativa degli Stati membri.

 

Per le imprese e gli imprenditori che beneficiano del sostegno dell’UE, il nuovo quadro offrirà meno burocrazia, con modalità agevolate per le domande di pagamento e opzioni semplificate in materia di costi. Al fine di favorire le sinergie, i sette fondi dell’UE attuati in collaborazione con gli Stati membri (“gestione concorrente”) sono ora disciplinati da un corpus unico di norme. La Commissione propone inoltre di alleggerire i controlli per i programmi che hanno registrato buoni risultati, facendo maggiore affidamento sui sistemi nazionali ed estendendo il principio “dell’audit unico” al fine di evitare la duplicazione dei controlli.

 

Il nuovo quadro abbina la stabilità necessaria nella pianificazione degli investimenti ad un adeguato livello di flessibilità del bilancio per far fronte agli imprevisti. Un riesame intermedio determinerà l’eventuale necessità di modificare i programmi per gli ultimi due anni del periodo di finanziamento, in base alle priorità emergenti, ai risultati dei programmi e alle ultime raccomandazioni specifiche per paese. Entro certi limiti sarà possibile trasferire risorse da un programma all’altro, senza che si renda necessaria l’approvazione ufficiale della Commissione. Una disposizione specifica agevola la mobilitazione di finanziamenti UE sin dal primo giorno in caso di catastrofe naturale.

 

Noi siamo pronti ad affrontare queste nuove sfide.

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI contatta g.altamura@smarev.net