I
due fondi strutturali europei, FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale)
e FC (Fondo di Coesione), disporranno complessivamente per il periodo
2021-2027 di circa 240 miliardi di euro. Gli investimenti dell’UE
saranno orientati su cinque obiettivi principali:
1.Un’Europa più intelligente mediante l’innovazione, la digitalizzazione,
la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese;
2.Un’Europa più verde e priva di emissioni di carbonio;
3.Un’Europa più connessa, dotata di reti di trasporto e digitali
strategiche;
4.Un’Europa più sociale, che sostenga l’occupazione di qualità,
l’istruzione, le competenze professionali, l’inclusione sociale e un equo
accesso alla sanità;
5.Un’Europa più vicina ai cittadini mediante il sostegno alle strategie di
sviluppo gestite a livello locale e allo sviluppo urbano sostenibile in tutta
l’UE.
Gli
investimenti per lo sviluppo regionale saranno principalmente incentrati
sugli obiettivi 1 e 2. Tra il 65% e l’85% delle risorse del FESR e
del Fondo di coesione sarà assegnato a queste priorità, in funzione
della ricchezza relativa degli Stati membri.
Per
le imprese e gli imprenditori che beneficiano del sostegno dell’UE, il nuovo
quadro offrirà meno burocrazia, con modalità agevolate per le domande di
pagamento e opzioni semplificate in materia di costi. Al fine di favorire le
sinergie, i sette fondi dell’UE attuati in collaborazione con gli Stati membri
(“gestione concorrente”) sono ora disciplinati da un corpus unico di norme. La
Commissione propone inoltre di alleggerire i controlli per i programmi che
hanno registrato buoni risultati, facendo maggiore affidamento sui sistemi
nazionali ed estendendo il principio “dell’audit unico” al fine di evitare la
duplicazione dei controlli.
Il
nuovo quadro abbina la stabilità necessaria nella pianificazione
degli investimenti ad un adeguato livello di flessibilità del bilancio
per far fronte agli imprevisti. Un riesame intermedio determinerà l’eventuale
necessità di modificare i programmi per gli ultimi due anni del periodo di
finanziamento, in base alle priorità emergenti, ai risultati dei programmi e
alle ultime raccomandazioni specifiche per paese. Entro certi limiti sarà
possibile trasferire risorse da un programma all’altro, senza che si renda
necessaria l’approvazione ufficiale della Commissione. Una disposizione
specifica agevola la mobilitazione di finanziamenti UE sin dal primo giorno in
caso di catastrofe naturale.
Noi
siamo pronti ad affrontare queste nuove sfide.
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